Artisti: Francesco Mai
L'amore e lo stupore per la natura, la fotografia e la ricerca stilistica sono alla base di lavori dell'artista Franceso Mai.
A primo impatto quasi inquietanti, aliene, le sue sculture digitali invece, in un analisi aprofondita, evidenziano forme associabili ad una natura più vicina di quanto si pensi, rendendo macroscopico quello che ci circonda, ma che per le sue dimensioni, non è percepito. Un uso geniale di luci e sfondi fotografici, alleggerisce l'insieme sinuoso di forme e "punte, aculei e rostri..." che sono alla base di ogni singolo lavoro: un sunto perfetto di capacità compositiva, uso delle luci e modellazione 3d.
Francesco ha gentilmente risposto alla mia chiamata:
"...Forse non ti ho detto che sono anche fotografo; questa premessa mi è necessaria per iniziare a parlare.
La mia origine di fotografo e di artista digitale è un po'come la proverbiale nascita dell'uovo e della gallina. Probabilmente nel mio caso sono maturati insieme.
Una Canon Eos 650 che si era regalata la mia famiglia e un Commodore Amiga 500 per me sono state le scintille di una passione che si è trasformata con il passare degli anni in lavoro.
Inutile dire che hopercorso un po' tutte le tappe obbligate del campo dell'informatica fino alle attuali macchine quad-core e tutto ciò che ne viene dietro. Sicuramente in un campo come il mio la potenza di calcolo aiuta ma, (per una stupida anomalia umana di non essere mai contenti di ciò che si ha o che si è), non basta mai.
Cambiando discorso trovo alcune similitudini nella fotografia di studio(che però non ho mai praticato dato che amo fotografare i paesaggi, gli animali e le persone di terre lontane tipo Madagascar, Etiopia, Sri Lanka etc ) con il setup di un rendering. In fondo la disposizioni delle luci è similare sebbene il digitale liberi da tutte le schiavitù che la fisica ci da'.
A tale proposito trovo che il digitale(che ormai sta assumendo significati un po'troppo variopinti e fuorvianti nell'immaginario collettivo) permetta una possibilità di sperimentazione infinita.
Se questo potrebbe sembrare dispersivo (ma in fondo cosa è l'arte se non ricerca?), dall'altra per chi ha le idea chiare di ciò che vuole, è una vera manna piovuta del cielo.
Ma torniamo alla mia ricerca.
Le forme delle mie sculture sono sicuramente influenzate dall'amore e dallo stupore che la Natura(non necessariamente terrena) mi dà, in particolare per certe strutture organiche.
Senza ombra di dubbio i miei studi universitari in Biologia hanno avuto (e continueranno ad averlo) un peso non indifferente.
...Punte, aculei e rostri sono sempre presenti sulle mie forme, sebbene siano armi di difesa e non di offesa.
Le mie forme sono cariche di energia e tensione, a volte sensuali nella loro fierezza aliena. Adoro le superfici rugginose e consumate, vissute e piene di segni che il tempo ha indelebilmente lasciato nella loro materia. A queste ruggini contrappongo materiali riflettenti, traslucidi e levigati quasi a voler simboleggiare il rigore, la lucidità, la razionalità mentre le ruggini si possono leggere come metafore di aggressività, irrazionalità, istintualità. Sentimenti che in fondo albergano schizofrenicamente in noi e che creano la nostra dualità e ambiguità..."
Niente male, no?
Link
Francesco's web site
bell'articolo interessantissimo il sito di francesco (complimenti)
RispondiEliminae il tuo blog!
Grazie del post